Il magazine “Trasmissioni Meccaniche” e l’autrice Anita Loriana Ronchi hanno dedicato un articolo a Specialingranaggi nel mese di marzo 2024.
Il CEO Filippo Morello racconta la storia e le prospettive future di Specialingranaggi, evidenziando gli investimenti in ottica 4.0 e la realizzazione di una nuova sede che unirà produzione e logistica in un unico polo.
Innovazione, qualità e servizio sono i concetti chiave che contraddistinguono Specialingranaggi, un’azienda specializzata nella produzione e importazione di trasmissioni meccaniche a disegno.
La storia di questa azienda di Ponzano Veneto, in provincia di Treviso, ha avuto inizio negli anni ‘80, quando il padre di Filippo Morello intraprese l’attività come agente di commercio per due importanti società del settore. A partire dal 1999, Specialingranaggi ha evoluto il suo business model, passando all’acquisto di componenti per la trasmissione meccanica standard e alla loro trasformazione tramite officine esterne, alla verticalizzazione interna di tutte le fasi produttive, potenziata oggi, dagli investimenti in ottica 4.0 e col progetto concreto di una nuova sede, destinata ad accogliere in un unico polo le diverse sezioni operative sia di produzione che d’importazione e ad assecondare, così, le accresciute esigenze di una moderna e dinamica industria manifatturiera. Protagonista e anima di questa avventura imprenditoriale è il CEO Filippo Morello, che fa con noi il punto sullo stato dell’arte di Specialingranaggi e racconta quali sono, in prospettiva, gli orientamenti per il prossimo futuro.
Dal 1999, Specialingranaggi opera nella produzione e importazione di componenti per le trasmissioni meccaniche su disegno. Grazie al proprio reparto produttivo Specialingranaggi produce e lavora, un’ampia gamma di prodotti quali ingranaggi, pulegge, coppie coniche, pignoni per catena, cremagliere, in qualsiasi tipo di materiale e con trattamenti termici e superficiali, su specifica del cliente. Ma i primi passi sono stati, squisitamente, commerciali. “Fin dall’inizio – spiega Filippo Morello -, i fattori che ci hanno contraddistinto sono stati la conoscenza del mercato e la capacità di relazione con una clientela che, in campo industriale, comprendeva un ampio ventaglio di settori. In seguito, abbiamo avviato un percorso per la produzione e importazione di trasmissioni meccaniche on demand. Questa nuova esperienza è cresciuta progressivamente, senza mai interrompere il processo di verticalizzazione che ci ha consentito di portare al nostro interno i macchinari e le competenze per gestire le principali fasi di lavorazione”. La svolta è arrivata, in controtendenza rispetto allo scenario generale, a ridosso della crisi economica del 2008. Da allora, l’azienda inizia a registrare una crescita nelle vendite, dapprima in Italia, poi anche all’estero, con un aumento del fatturato, sempre a doppia cifra. L’apprezzamento riscontrato è frutto di una comprovata flessibilità e della capacità, quindi, di adeguarsi in maniera estremamente dinamica alle richieste di un comparto in costante trasformazione. Non solo: altro asset fondamentale, oltre naturalmente all’alto standard della produzione, è il servizio garantito alla clientela, avvertito come una vera e propria prestazione di valore su cui basare la filosofia aziendale. Molteplici sono i settori in cui trovano applicazione i prodotti Specialingranaggi: agricolo, navale, meccanico, tessile, metallurgico, food, packaging, macchinari per marmo, legno e vetro. “Siamo molto trasversali – sottolinea Morello -. Diciamo che, per quanto concerne il nostro target clienti, sempre di più stiamo lavorando con aziende strutturate, che ci possono dare visibilità e continuità sotto l’aspetto professionale, con cui tendiamo a fare delle join a lungo termine. È, questo, oggetto della nostra mission. Parliamo di realtà che hanno un orizzonte di programmazione vasto e che lavorano con volumi di un certo tipo”.
Uno dei punti di forza di Specialingranaggi è l’accurata gestione di tutte le fasi di produzione e lavorazione, che vengono monitorate da un sistema gestionale integrato; il tutto con la supervisione di un reparto qualità dove opera personale con elevate competenze. “Certifichiamo la qualità dei nostri prodotti tramite controlli strumentali, effettuati con sistemi di misurazione laser automatizzati e di misurazione a contatto – continua il CEO -. La produzione viene controllata passo dopo passo con strumenti elettronici e interazioni di tipo closed loop”. I minuziosi controlli del ciclo di lavoro garantiscono precisione e affidabilità ad ogni tipo di prodotto. “Abbiamo continuato ad investire negli anni – riferisce il CEO di Specialingranaggi -, in macchinari, nelle capacità di magazzino e, al tempo stesso, anche in organizzazione, formazione e funzioni aziendali, abbracciando una visione da Industria 4.0. La certificazione di qualità ISO 9001 conseguita nel 2018 ha rappresentato solo una tappa di questo importante processo”. Due gli elementi indispensabili su cui ha puntato la politica dell’azienda: l’implementazione di macchinari e impianti sia per quanto riguarda la tornitura sia per la dentatura di ultima generazione, e il contemporaneo inserimento di un sistema integrato, in termini gestionali, che interconnette l’intera azienda, dalla parte commerciale, all’area produttiva fino al magazzino, mediante software MRP, MES, APS e WMS. “Abbiamo verticalizzato molto – ribadisce Marello –, sfruttando la 4.0 con un’automazione avanzata anche per sopperire alla carenza di risorse che è sempre più difficile trovare. Automatizzare il più possibile i processi è anche un modo per far fronte a questa problematica, ormai comune a tutte le aziende, compensando la mancanza di competenze e di personale qualificato”.
Sul fronte dei prodotti, la novità principale riguarda il recente inserimento delle ralle. “Stiamo spingendo parecchio sul tema, un prodotto che ci sta dando delle soddisfazioni interessanti. Esula un po’ – ammette l’imprenditore – dalle nostre tipologie classiche, in confronto alle quali però può essere complementare per le sue caratteristiche; un elemento ad alto valore aggiunto, sotto il profilo tecnologico, col quale abbiamo voluto differenziarci dai nostri competitors, ampliando la gamma ed offrendo delle alternative o opportunità in più alla nostra clientela”.
I numeri parlano chiaro. Oggi Specialingranaggi può contare su una trentina di dipendenti e ricavi di circa 9 milioni di euro che derivano al 50% dall’attività di importazione e al 50% dalla produzione interna legata a lavorazioni speciali o a commesse urgenti, non compatibili con i tempi lunghi dell’import. Attività d’ importazione che Specialingranaggi gestisce direttamente in tutte le fasi: dalla presa in carico della logistica, documentazione, gestione degli stock e sotto scorte, garantendo qualità e certificazione monitorate dal proprio sistema qualitativo. Vengono importati prodotti finiti, da fornitori consolidati e rispondenti a minuziosi controlli effettuati in loco direttamente da personale Specialingranaggi, secondo parametri internazionali di affidabilità e precisione. Insomma, una perfetta congiuntura che ha portato l’azienda ad affermarsi nel pur agguerrito contesto di riferimento. Il mercato di riferimento rimane l’Italia, che assorbe circa l’80% delle vendite, ma la grande scommessa è l’estero che, in prospettiva, dovrebbe arrivare a coprire il 30-35% nei prossimi anni. E poi l’altro grande obiettivo, un sogno che sta prendendo forma e che presto assumerà i contorni di una struttura funzionale, architettonicamente moderna, concepita per ospitare un’organizzazione sempre più performante e al passo coi tempi. Si tratta della nuova sede, che sorgerà vicina all’attuale: il terreno era stato acquistato qualche anno fa, poi il rallentamento del progetto a causa del Covid, quindi la ripresa dei lavori ed ora il traguardo che è a portata di mano, con la previsione di inaugurare entro l’anno. “Siamo in costruzione e contiamo di entrare nel 2024 – conferma Morello –. Questo sarà uno sbocco importantissimo per noi, in quanto centralizzeremo nel nuovo sito le due macroaree, produzione e logistica, che in questo momento è addirittura esternalizzata. La finalità è creare nuovi spazi: disporremo di una superficie complessiva di 8.000 m2, di cui 600 per gli uffici e quasi 5.000 m2 di capannone. Riusciremo così a creare un unique selling point, ciò ci permetterà di organizzarci al meglio ed essere più efficienti sotto tutti i punti di vista”
L’impegno per la sostenibilità è considerato strategico in Specialingranaggi, per lo sviluppo futuro dell’azienda e viene attuato attraverso il miglior equilibrio possibile fra le diverse dimensioni, ovvero i risultati economici, i fattori ambientali e il contesto sociale. “Stiamo cominciando a toccare questo tema con grande sensibilità e attenzione – specifica Morello -, anche nell’ottica del nuovo sito produttivo. Il nostro approccio a processi, prodotti, risorse energetiche e fattore umano è sempre più vissuto in chiave sostenibile: per noi è una molla importante per i valori che esso veicola ed anche per la nostra stessa crescita”. A proposito di valore, il manager ricorda i pilastri costituiti da solidità e competitività, un utilizzo delle risorse naturali rispettoso e consapevole dei potenziali impatti, i legami con il territorio ed il benessere dei dipendenti. Essere sostenibili, per Specialingranaggi, significa infatti valorizzare anche il capitale umano e creare tutte le condizioni per tutelare la sicurezza dei lavoratori. Il fil rouge nell’orientamento alla sostenibilità è modulato su due elementi: innovazione tecnologica e ruolo del fattore umano. “Grazie all’innovazione tecnologica nella gestione dei processi, siamo in condizione – afferma Marello – di ottimizzare il ciclo produttivo e di razionalizzare le lavorazioni, in termini di pianificazione e programmazione dei flussi di lavoro ed anche di migliorare l’interazione uomo-macchina, quanto a prestazioni ma anche come beneficio per la salute psicofisica del lavoratore. La ricerca applicata ai prodotti ci ha portato a sperimentare l’utilizzo di nuovi materiali e nuove tecniche di lavorazione. E l’efficientamento dei consumi si traduce in una migliore impronta energetica, mentre si guarda ad una progressiva riduzione delle emissioni, fino al raggiungimento della carbon neutrality.
Articolo di: ANITA LORIANA RONCHI